🟠 Andare al mare in Corea del Nord
Potranno farlo i turisti russi, soggiornando in un resort che simboleggia l’alleanza tra Kim Jong Un e Vladimir Putin
Ciao, rieccoci su Borders 🌍
Hai già prenotato le vacanze? Ci avviciniamo ad agosto e volevo presentarti una località balneare abbastanza insolita: si trova in Corea del Nord, ma il suo sviluppo ha a che fare con la Russia.
Scopriamo i dettagli 🔽
Andare al mare in Corea del Nord
Il 1° luglio, sulla costa orientale della Corea del Nord, ha aperto ufficialmente i battenti il resort Wonsan Kalma. Una grande cerimonia inaugurale ha preceduto l’apertura ufficiale, con il leader Kim Jong Un nelle vesti di padrone di casa; Kim ha trascorso gran parte della sua giovinezza a Wonsan e la città è una meta turistica molto popolare tra l'élite del Paese.
La visione di questo progetto risale al 2017, un anno prima dell'inizio dei lavori, quando Kim inviò una delegazione in missione in Spagna per studiare da vicino il modello di Benidorm, cittadina costiera nei pressi di Valencia. Nota per essere la città con il più alto numero di grattacieli pro capite, Benidorm accoglie i turisti con spiagge affollate e lungomare ornati di palme, con bar e locali di ogni genere.
Da qui ha preso spunto lo sviluppo di Wonsan, che sul suo litorale oggi conta oltre quaranta hotel, insieme a pensioni, campeggi e un parco acquatico, completo di scivoli. Nella parte nord, si trova un quartiere dedicato all'intrattenimento, che comprende centri ricreativi e fitness, un teatro e un cinema. Un’analisi satellitare della Bbc ha ricostruito nel dettaglio il resort e le sue strutture.
Secondo una ricerca condotta dalla società di immagini satellitari SI Analytics, con sede in Corea del Sud, circa l'80% del progetto era stato completato già alla fine del 2018, ma i lavori sul sito sono ripresi con decisione dopo un incontro nel giugno 2024 tra Kim e il presidente russo Vladimir Putin. Quest’ultimo nel corso del vertice aveva dichiarato che avrebbe incoraggiato i cittadini a visitare i resort turistici nordcoreani.
Lo slancio al traffico turistico tra Russia e Corea del Nord era già emerso nell’inverno del 2024, quando il Guardian aveva raccontato della trasferta sulla neve di un centinaio di turisti russi. La meta era la stazione sciistica di Masikryong: le immagini postate su Instagram mostravano camere d'albergo raffinate, piscina, sauna e un'area massaggi.
Una vetrina patinata, in netto contrasto con la rigida chiusura della Corea del Nord agli stranieri negli ultimi anni, con pochi tour altamente controllati. Adesso, l’apertura del resort di Wonsan Kalma potrebbe cambiare le cose e suggerire una maggiore apertura per rilanciare l'economia del Paese, ma più verosimilmente è un modo per consolidare i legami con la Russia, sempre più stretti negli ultimi anni.
Da Stalin a Putin
L’amicizia tra Russia e Corea del Nord potrebbe sembrare qualcosa di scontato guardando il contesto di oggi, ma non è sempre stato così. Anzi, questa alleanza è una novità recente. Possiamo riassumere l’evoluzione dei rapporti tra i due Paesi in tre fasi storiche:
Primo momento di alleanza (1945 - anni '60):
Alla fine della Seconda guerra mondiale, l’Armata Rossa sovietica occupa la Corea del Nord, instaurando un’amministrazione civile che porterà alla nascita nel 1948 della Repubblica Popolare Democratica di Corea, nome ufficiale della Corea del Nord. Durante la Guerra di Corea (1950-1953), l’Urss fornisce supporto a Pyongyang e, nella prima parte della Guerra Fredda, Mosca continua il sostegno economico e militare.
Allontanamento (anni '70 - 1990):
Il rapporto si raffredda a causa delle purghe nordcoreane di elementi filo-sovietici e della crescente influenza cinese. Sotto la guida di Michail Gorbaciov, tra la metà e la fine degli anni Ottanta, l’Urss riduce gli aiuti, preferendo avvicinarsi alla Corea del Sud. Con il crollo dell’Urss nel 1991, il presidente russo Boris Eltsin sospende il trattato di difesa con Pyongyang, taglia gli aiuti e privilegia i rapporti con Seul, segnando il collasso dell’alleanza storica.
Rinnovata vicinanza (dal 2000 a oggi):
Con l’elezione di Putin, Mosca rilancia i legami con visite bilaterali e rinnovata cooperazione. Tuttavia, la Russia appoggia sanzioni Onu contro i programmi nucleari nordcoreani (2006-2009, 2016-2017). L’invasione russa dell’Ucraina (2022) segna la svolta: la Corea del Nord sostiene Mosca e in risposta la Russia pone il veto a nuove sanzioni Onu contro Pyongyang, sancendo un riavvicinamento strategico.
▶ Leggi anche: la puntata di Borders su un resort turistico sostenuto dagli Emirati Arabi Uniti in Egitto.
Amici più di prima
L’ultimo segnale della complicità tra i due Paesi è arrivato proprio da Wonsan, teatro dell’incontro tra Kim e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, dove il leader nordcoreano ha dichiarato che Pyongyang «sosterrà incondizionatamente» le ambizioni di Mosca in Ucraina. Nell’ultimo anno, i dati suggeriscono che la Corea avrebbe inviato circa 11.000 soldati per combattere contro Kyiv. I funzionari dell'intelligence sudcoreana hanno stimato che il Paese abbia consegnato alla Russia milioni di proiettili di artiglieria, mentre i funzionari ucraini ritengono che fino al 40% delle munizioni russe provenga ora dal regime nordcoreano.

Pyongyang ha ammesso pubblicamente per la prima volta di aver inviato truppe in Russia ad aprile, mesi dopo che l'Ucraina e i suoi partner occidentali avevano rivelato questo movimento su larga scala. A giugno dello scorso anno, nel famoso vertice che ha rilanciato la costruzione del resort di Wonsan, Kim ha anche firmato un accordo con Putin per sostenersi a vicenda nel caso di «aggressioni».
«La Corea del Nord ora è un alleato più importante della Cina per la Russia», ha addirittura detto Oleg Ignatov, analista dell’Ong International Crisis Group, segnalando quanto sia importante il contributo di Pyongyang allo sforzo bellico russo. Questo alto livello di cooperazione inizierà probabilmente a diminuire se la guerra in Ucraina dovesse finire, ha sostenuto su Foreign Affairs Andrei Lankov, analista russo specializzato in affari coreani: Pyongyang ha poco da offrire alla Russia oltre alle munizioni e alle truppe e le due economie sono «fondamentalmente incompatibili».
Sul nostro radar
Una selezione delle storie più interessanti della settimana sui confini di tutto il mondo, che potremmo approfondire in futuro su Borders.
La Cambogia attiverà dal 2026 la leva militare obbligatoria, finora mai applicata nonostante una legge del 2006. Lo ha annunciato il premier Hun Manet, collegando la decisione all’escalation al confine con la Thailandia. Nel frattempo, la Cina si è proposta come mediatrice nella crisi.
Secondo i nuovi dati della U.S. Customs and Border Protection (CBP), a giugno gli attraversamenti illegali dei confini statunitensi sono scesi al livello più basso mai registrato. Gli Stati Uniti hanno anche avviato la costruzione di un nuovo muro al confine sud-occidentale con il Messico, nello stato del New Mexico.
Due caccia norvegesi hanno effettuato esercitazioni vicino al confine russo, nella zona artica europea, tra il Mare di Barents e la regione della Lapponia. L’aeronautica di Oslo ha confermato che si tratta di addestramenti regolari, ma prima dell’inverno scorso voli del genere erano rari in questa zona. Ora, a causa della guerra in Ucraina, le tensioni sono aumentate.