Non andare alle Maldive
Un piccolo arcipelago indiano minaccia la popolarità delle famose isole. Cosa c'entra la rivalità tra India e Cina?
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Hai già deciso dove andare in vacanza quest’estate? Forse è ancora presto ma in India sembrano avere le idee chiare: niente Maldive quest’anno. Come direbbero i Kolors (ormai presenza costante di questa newsletter), queste non sono le Maldive, sono le isole Laccadive.
La concorrenza tra due piccoli arcipelaghi, una shitstorm sui social e la competizione tra India e Cina sono gli ingredienti perfetti per cominciare 👇
Non andare alle Maldive
Tutto è iniziato il 4 gennaio, quando il primo ministro indiano Narendra Modi è andato in visita alle isole Laccadive (o Lakshadweep) e ha pubblicato una serie di post su X, una specie di carosello da turista, elogiando la "bellezza mozzafiato" dell'arcipelago indiano.
Composte da trentasei isole, le Laccadive si trovano nel Mar Arabico, al largo dello stato indiano del Kerala. A ovest si trovano le Maldive, una nazione da oltre mille isole.
Sul momento, nessuno avrebbe potuto immaginare che le foto di Modi che fa snorkeling nelle acque color pastello della zona o le immagini dei suoi incontri con la comunità locale avrebbero potuto cambiare la percezione di questo piccolo arcipelago.
Invece, come un consumato influencer, Modi ha provocato reazioni polarizzanti sui social: alcuni dei suoi supporter hanno visto un’operazione promozionale dietro la sua visita, per lanciare il turismo nelle Laccadive, un po’ alla Giulia De Lellis.
Altri, più maliziosi, hanno interpretato questa operazione di travel marketing come un colpo basso alle Maldive, da sempre famose per la loro attrattiva globale. Il leader indiano avrebbe spinto i suoi concittadini verso una villeggiatura alle Laccadive, snobbando il ben più noto rivale.
La risposta delle Maldive non ha tardato ad arrivare: tre rappresentanti del governo locale hanno attaccato Modi con svariate offese, definendolo tra le altre cose un “pagliaccio”.
Tutto il mondo è paese e alla shitstorm maldiviana non poteva che corrispondere la reazione degli indiani, di proporzioni ingenti: star di Bollywood, giocatori di cricket e altri vip hanno invitato la popolazione a boicottare le Maldive e a visitare altre destinazioni turistiche indiane. E allora via di hashtag: #ChaloLakshadweep, “Andiamo alle Laccadive”.
A seguire, un importante portale di prenotazione viaggi online, EaseMyTrip, ha sospeso la vendita di biglietti aerei per le Maldive. Un comunicato della Camera di commercio indiana ha inoltre invitato le organizzazioni turistiche a "smettere di promuovere le Maldive alla luce dei sentimenti anti-indiani espressi dai ministri locali".
Nel frattempo, le ricerche online sulle Laccadive sono schizzate. MakeMyTrip, la più grande compagnia online nel settore dei viaggi in India, ha dichiarato di aver registrato un aumento del 3.400% delle ricerche sulle Laccadive attraverso la sua piattaforma dopo il viaggio di Modi.
Piccola nazione, grandi interessi
Fino a poco tempo fa, le Maldive erano conosciute soprattutto per le spiagge incontaminate e i resort di lusso. Negli ultimi anni, però, l'importanza strategica della piccola nazione insulare non è sfuggita a nessuno, soprattutto a India e Cina.
Nonostante sia l'India che le Maldive abbiano un forte interesse a mantenere i legami costruiti negli ultimi sessant'anni, il fatto che la promozione di una spiaggia possa degenerare in uno scontro diplomatico dimostra quanto siano diventate delicate le relazioni tra i due Paesi.
Si tratta di una crisi che va oltre la concorrenza tra (splendide) spiagge e abbraccia la competizione nell’area tra India e Cina. Mentre i legami dell'India con le Maldive sono vari e profondi e risalgono al passato, l'interesse cinese per l'arcipelago è recente.
Nel 2011 Pechino ha aperto un'ambasciata nella capitale Malé, iniziando di lì a poco a investire nell’area. I rapporti sono peggiorati soprattutto negli ultimi mesi, da quando è entrato in carica il presidente Mohamed Muizzu, che ha avvicinato le Maldive alla Cina e le ha allontanate dall'India.
Le prime tensioni erano arrivate nel periodo 2013-2018, con l’ex presidente Abdulla Yameen che aveva assunto un orientamento nettamente favorevole a Pechino.
Questa scelta era stata corretta sotto la guida del successore Ibrahim Solih, che aveva adottato una politica estera "India First", per dirla con un’espressione trumpiana. Durante la sua campagna elettorale, Muizzu ha però alimentato il sentimento anti-indiano nelle Maldive con la promessa di estromettere il personale di sicurezza indiano dall'arcipelago, ad esempio.
Circa settanta militari indiani controllano le stazioni radar e gli aerei di sorveglianza di Nuova Delhi nella regione, mentre le navi da guerra indiane aiutano a pattugliare la zona economica esclusiva delle Maldive. Tra poco però le cose inizieranno a cambiare: a inizio febbraio, Muizzu ha annunciato che entro il 10 maggio l’India ritirerà il suo contingente dalle Maldive.
Il Paese si trova in un’area trafficata dell'Oceano Indiano ed è in prossimità della rotta est-ovest attraverso cui viene trasportato gran parte del petrolio proveniente dal Golfo e diretto verso l'Asia meridionale, sudorientale e orientale.
Sia India che Cina si sono alternate nella lotta per l'influenza nel Paese. Le due potenze hanno investito pesantemente nel miglioramento delle infrastrutture maldiviane e concesso prestiti ai governi locali.
E mentre sui social media infuriava la polemica, Muizzu si è recato in Cina: si dice che abbia chiesto a Pechino di aumentare le presenze turistiche cinesi alle Maldive per contrastare il boicottaggio indiano.
Il turismo è la principale industria dell’arcipelago e contribuisce al 28% del Pil e a oltre il 60% delle entrate in valuta estera. Secondo i dati diffusi dal ministero del Turismo maldiviano, degli 1,8 milioni di turisti stranieri che hanno visitato le Maldive nel 2023, l'11,2% proveniva dall'India.
Per questo motivo, non sappiamo ancora chi vincerà la battaglia delle spiagge ma quello che è certo è che l’India adesso si ritrova un ingombrante ospite cinese a pochi passi dal suo territorio.
Per approfondire:
Basta anche solo una nave cinese per inasprire le tensioni tra India, Cina e Maldive, racconta l’Associated Press.
Le "Maldive alternative" dell'India possono gestire il turismo di massa?